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LUCA MARIA PATELLA. AMBIENTI PROIETTIVI ANIMATI, 1964-1984

30 gennaio > 26 aprile 2015
La mostra, a cura di Benedetta Carpi De Resmini e Stefano Chiodi, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Creatività, Promozione Artistica e Turismo - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, e realizzata con il sostegno e la collaborazione con la Fondazione Morra di Napoli che da anni ne cura le esposizioni e l’archivio generale.

Attraverso la selezione di alcune tra le opere più significative dei primi due decenni della sua lunga carriera, la mostra offre possibilità di rileggere criticamente gli esordi del percorso dell’artista Luca Maria Patella

L'esposizione riprende il titolo della prima mostra personale di Patella tenutasi a Roma nel 1968 alla galleria L’Attico di Fabio Sargentini.

In anticipo sulle tendenze artistiche e culturali che sarebbero emerse solo nei decenni successivi, Luca Maria Patella è stato nella prima metà degli anni Sessanta uno dei pionieri in Europa dell’uso artistico di fotografia e film, sovente posti in relazione con lo spazio naturale e l’architettura.

Le installazioni, le azioni performative, le tele fotografiche, i film e i libri d’artista concorrono a delineare l’immagine di un artista “totale”, creando inediti punti di vista da cui osservare i mutamenti del mondo circostante e le trasformazioni dei codici linguistici, in un periodo cruciale delle pratiche artistiche degli ultimi decenni.

Parte integrante della mostra è il programma di proiezioni di film realizzati negli anni Sessanta, presentato in Sala Cinema. Le pellicole, recentemente restaurate dalla Cineteca Nazionale di Roma, dimostrano un uso sperimentale e proto-concettuale del medium cinematografico. La rassegna di film in mostra è realizzata in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia - Cineteca Nazionale.

Note biografiche
Luca Maria Patella è uno dei maggiori protagonisti delle arti visive in Italia degli ultimi cinquant’anni. Svolge una ricerca che si serve di numerosi media espressivi e sperimentali (dalla pittura all’installazione, dalla fotografia al film, dal video al suono, dal libro al computer e alle reti telematiche), senza mai perdere il contatto con una profonda matrice estetica e poetica. Fortemente influenzato dalle nozioni di astronomia, chimica strutturale e psicologia analitica assimilate durante gli anni di formazione a Roma e a Parigi, Patella si è cimentato lungo il suo versatile itinerario artistico in un complesso confronto arte-scienza, che - in stretta connessione con la pratica artistica - implica teorizzazioni psicoanalitiche, filosofiche, linguistiche. Per quanto concerne la fotografia e il film e più in generale l’ambito dei media, Patella è stato uno dei primi artisti ad affrontare strutturalmente e sperimentalmente questo campo già nei primi anni Sessanta. Le sue produzioni e invenzioni originali sono da intendere in senso "pre-concettuale”, oltre che "comportamentale", in un articolato dialogo con la storia.


Il catalogo in fascicoli da collezionare, ordinabili cronologicamente o tematicamente
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