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CONCORSO MACRO 2% - ARTHUR DUFF / NATHALIE JUNOD PONSARD

25 marzo 2011 > 31 dicembre 2012
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione – Sovraintendenza ai Beni Culturali

Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali – e il MACRO, presentano al pubblico le opere vincitrici del bando di concorso MACRO 2%: “Rope” di Arthur Duff e “Orizzonte Galleggiante” di Nathalie Junod Ponsard.

I due artisti sfruttando le potenzialità della luce, tema del concorso, offrono al Museo e ai suoi visitatori nuovi modi per fruire degli spazi, trasformando attraverso interventi luminosi e colorati le zone di passaggio in luoghi per l’incontro tra pubblico e arte contemporanea.

Arthur Duff (1973) ha concepito il progetto “Rope” con un duplice scopo: da una parte sottolineare la transizione dall’area parcheggio al foyer del Museo e dall’altra mettere in rilievo la connessione tra i due spazi. Il progetto si sviluppa attraverso due distinti ed essenziali elementi, ovvero un’installazione neon e una proiezione laser, le cui azioni si sovrappongono nel vano ascensore. L’opera è stata ideata per entrare in dialogo con i visitatori che entrano, escono, e con coloro i quali sono già all’interno del Museo, stimolando “una partecipazione attiva attraverso l’uso della luce, del linguaggio, e dell’insito scambio tra arte e architettura”.

Il lavoro di Nathalie Junod Ponsard (1961), “Orizzonte Galleggiante”, sarà realizzato nel grande vano della scala che collega direttamente lo spazio esterno del nuovo Museo al MACRO Café e alla terrazza. Un orizzonte luminoso composto da led colorati accompagnerà simbolicamente i visitatori nel loro percorrere la scalinata e nel loro attraversare l’architettura per scoprirne i luoghi, per misurarne le dimensioni e per vivere quella sensualità che ha animato il lavoro di Odile Decq. Junod Ponsard interpreta questo insolito spazio come un orizzonte dalla cromia intensa e varia, che contrappone lo slancio e i tagli arditi dell’architetto all’orizzontalità di una natura artificiale ma propensa al cambiamento.


Il catalogo in fascicoli da collezionare, ordinabili cronologicamente o tematicamente
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