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GLI AMICI DI TOTI SCIALOJA E GABRIELLA DRUDI

May 21 > September 6, 2015
W. de Kooning, Senza titolo (Ritratto di Toti Scialoja), 1960

Promoted by Assessorato alla Cultura e al Turismo di Roma; Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali; Accademia di Belle Arti di Roma; Fondazione Toti Scialoja

Organized by Zètema Progetto Cultura Comitato promotore Claudio Parisi Presicce, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali Tiziana D’Acchille, Accademia di Belle Arti di RomaAntonio Tarasco, Fondazione Toti Scialoja Comitato Scientifico Claudio Crescentini (Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali), Tiziana D’Acchille (Accademia di Belle Arti di Roma), Federica Pirani (Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali), Gabriele Simongini (Accademia di Belle Arti di Roma), Enrico Stassi (Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali).

Nell’ambito della mostra 100 Scialoja. Azione e Pensiero vengono presentate una serie di opere della collezione privata di Toti Scialoja e di sua moglie Gabriella Drudi, sempre concesse dalla Fondazione Toti Scialoja di Roma nell’ambito delle celebrazioni per il centenario della nascita dell'artista.

Si tratta di oltre 70 opere, fra quadri, sculture, disegni e grafiche, che bene  documentano sette decenni di amicizie, rapporti, ricerche in comune maturate in diversi contesti artistici e culturali, lungo un viaggio che da Roma giunge a New York e ritorno.

La collezione è divisa in due sezioni tematiche, con andamento cronologico, partendo da Gli amici italiani, con opere di Afro, Burri, Colla, Corpora, de Pisis, Dorazio, Fontana, Leoncillo, Maccari, Mafai, Mauri, Melotti, Mirko, Morandi, Novelli, Perilli, Rotella, Savinio, Strazza, oltre ai “4 fuori strada”, di cui hanno fatto parte Ciarrocchi, Sadun, Stradone e lo stesso Scialoja, ed altri, con opere tutte da scoprire. Si prosegue con Gli amici dal mondo, con opere di Calder, de Kooning, Gorky, Guston, Marca-Relli, Motherwell, Pepper, Twombly, Rukhin, ecc.

Naturalmente questa raccolta, con cui si ribadisce la scelta metodologica e scientifica di presentare in mostra esclusivamente opere provenienti dalla Fondazione Scialoja e quindi di proprietà dello stesso Toti, non esaurisce il panorama degli artisti con cui furono stabiliti stretti rapporti, mancando ad esempio lavori di Renato Birolli e Corrado Cagli per il contesto italiano e di Mark Rothko per quello americano.

Complessivamente si viene a creare un dialogo sottile e illuminante fra le opere dello stesso Scialoja e quelle dei suoi amici artisti, con una rete di rapporti che offre anche la possibilità di capire meglio tanti snodi, scelte linguistiche e predilezioni dell’artista romano. Partendo dalla seconda metà degli anni Trenta alla fine del suo percorso – anni Novanta – senza dimenticare un cenno sommario alla sua feconda attività di docente dell’Accademia di Belle Arti di Roma, con le opere degli allievi storici, della “prima generazione” (cronologicamente la seconda metà anni Cinquanta), con Battaglia, Fioroni e Gardini le cui le opere provengono sempre dalla collezione Scialoja.

Tutti i lavori presentati nelle due predette sezioni, sono messi a confronto/riscontro con alcune opere sperimentali, per così dire, dello stesso Scialoja e con i suoi libri d’artista – Tra le tecniche di Scialoja: indagini e riscontri – in un vero e proprio confronto sulle tecniche della seconda metà del Novecento.
Co-protagonista assoluta della mostra diventa quindi la tecnica dell’artista, con quel suo  particolare piacere per l’utilizzo di materiali, a volte, inconsueti e spesso legati proprio alle sperimentazioni materiche dei suoi amici. In questo modo si viene a realizzare un’osmosi diretta fra opere, tecniche e artisti in mostra, che porta il visitatore ad un rapporto visuale privilegiato, da Scialoja ai suoi amici, lungo circa cinquanta anni di arte nazionale e internazionale riassunto in mostra dalle parole dello stesso artista.

Infatti, grazie alla collaborazione con RAI Direzione Teche verrà proiettata in mostra una trasmissione della RAI interamente dedicata all’artista, dal titolo Autoritratto d’arte contemporanea: Toti Scialoja (1993), di Guidarello Pontani (durata 8’,42’’), dove l’artista spiega appunto la sua tecnica, il suo pensiero, i suoi incontri americani.