La prima esposizione in un museo italiano dedicata ai disegni dell’artista inglese Antony Gormley, tra i più stimati scultori del panorama artistico contemporaneo.
Drawing Space è la più ampia mostra di disegni di Antony Gormley (Londra, 1950) mai presentata in Italia: più di 80 tavole prodotte dal 1981 a oggi. La mostra raccoglie molte opere inedite – provenienti da collezioni private, dalla collezione personale dell’artista e un lavoro chiave dal British Museum di Londra – che illustrano il dialogo costante tra disegno e scultura nell’opera trentennale dell’artista inglese. Le opere esaminano il percorso dell’arte di Gormley, che parte dalla ricerca sulla massa e sul volume e approda al disegno dello spazio in quanto tale. Quattro sculture cruciali accompagnano le tavole svelando la trasmigrazione della linea dalla superficie della carta allo spazio architetturale ad essa strettamente collegato. La mostra è curata da Luca Massimo Barbero, direttore del MACRO e dalla critica e docente universitaria Anna Moszynska.
Il disegno è sempre stato essenziale nell’opera di Gormley: spesso intrapreso nel cuore della notte, ha una spontaneità e immediatezza che libera la linea, la macchia e il pigmento in un’ampia gamma di fluidi e materiali anche insoliti. Il disegno consente all’artista di allontanarsi dal lento processo della scultura e ritrovare in una modalità del pensiero e del sentire al di là dei confini del corpo la condizione astratta dell’architettura: lo spazio profondo, l’acqua scura, gli strati del tempo geologico. Sempre sperimentali, intesi a mettere in discussione il limite del mezzo espressivo in momenti di intensa concentrazione, i disegni registrano i movimenti intimi della mano e del corpo, oltre all’intuizione inconscia dell’artista. La loro varietà e l’intensità li definiscono quali opere grafiche a pieno diritto e non semplici studi sculturali. Attraverso il comportamento della linea, del minerale e degli strumenti utilizzati, i disegni diventano il mezzo attraverso cui viene rivelato il processo del “vedere in azione”.
Drawing Space comincia con le opere diagrammatiche del 1981, che l’artista considera alla base della propria scultura – “senza questi disegni la scultura non sarebbe stata possibile” – prosegue con i notturni degli anni Novanta dove si ricercano i nessi fra “il corpo come luogo” e “lo spazio in generale”, e si conclude con le opere più recenti, un capitolo in cui la linea viene liberata dal peso della descrizione ed esaltata quale principio energizzante usata per attivare lo spazio dell’osservatore. Drawing Space è la prima mostra che considera l’evoluzione del disegno di Gormley e il rapporto tra le esplorazioni grafiche e lo sviluppo della sua scultura.
Il catalogo pubblicato da Electa Mondadori (italiano / inglese) ricostruisce il tracciato storico dei disegni. Nel suo saggio, Anna Moszynska analizza il significato storico e critico della produzione grafica di Gormley, mentre Luca Massimo Barbero mette a fuoco, in un illuminante conversazione con l’artista, le potenti tensioni della sua visione. Le molte immagini che accompagnano i saggi illustrano i processi mentali e fisici che sottendono questa straordinaria opera grafica.
Antony Gormley nasce a Londra nel 1950. La sua opera viene esposta in Gran Bretagna con mostre personali alla Whitechapel, alla Tate, all’Hayward e al British Museum, e nei musei internazionali quali il Louisiana Museum di Humlebaek, la Corcoran Gallery of Art a Washington DC, in Svezia alla Malmö Konsthall e al Moderna Museet di Stoccolma, in Austria alla Kunsthaus di Bregenz e all’Antiguo Colegio de San Ildefonso di Città del Messico. Partecipa a mostre collettive al Museum of Modern Art di New York, al Los Angeles County Museum of Art, a La Biennale di Venezia e a Kassel Documenta 8. Tra le molte opere allestite in spazi pubblici: Angel of the North (Gateshead, Newcastle), Another Place (Crosby Beach, Liverpool), Habitat (Anchorage, USA) ed Exposure (Lelystad, Olanda).